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Pappatacio, un insidioso insetto da non sottovalutare

I flebotomi o pappataci sono piccoli ditteri ematofagi che da adulti sono in grado di succhiare il sangue di uomini o animali.

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In ambiente urbano, l’uomo entra in contatto con i flebotomi più raramente di quanto non avviene in ambiente rurale. In alcuni casi però le abitazioni nei centri storici, la presenza di guano di piccioni, le cantine o le aree verdi non curate possono offrire un habitat favorevole allo sviluppo di questo insetto. Il volo del flebotomo non si percepisce come il ronzio della zanzara, ma si avverte la puntura, la cui reazione cutanea somiglia a quella degli insetti ematofagi: prurito con ponfo edematoso. Le punture di flebotomi possono trasmettere leishmaniosi, malattia particolarmente pericolosa nei cani e che spesso ha esiti letali. E’ opportuno sapere che il cane, anche a seguito di terapia, rimane comunque portatore del protozoo parassita.

Nell’uomo i casi di infezione si manifestano principalmente come forme cutanee o forme viscerali (più pericolose). I flebotomi sono imputati anche della trasmissione di alcuni virus (Phlebovirus spp.), causa di encefaliti per l’uomo, con esiti talvolta fatali specie per le persone con deficit immunitario. Quando la persona suppone di essere stata punta da flebotomi e manifesta dopo alcuni giorni febbre, mal di testa, nausea, vomito, è opportuno che si rivolga con urgenza al suo medico di base.

 

Cosa fare

Le misure per il controllo dei flebotomi si basano sull’applicazione di misure di prevenzione delle infestazioni larvali, che consistono in una corretta pulizia di giardini, cantine, soffitte e cucce per cani o altri animali domestici. I flebotomi depongono infatti le uova su strati di sostanza organica in decomposizione e, a differenza delle zanzare, hanno un ciclo biologico prettamente terricolo.

Per proteggere dagli adulti l’interno delle abitazioni va privilegiata l’installazione di zanzariere a maglia fitta, mentre l’uso di sostanze insetticide deve prevedere l’impiego di prodotti di origine naturale (ad es. piretro) e va limitato ai casi di effettiva necessità, con trattamenti da eseguirsi durante le ore serali.

In tutti i casi sono consigliati alcuni semplici accorgimenti:

  • utilizzare repellenti per la pelle quando si sta all’aperto. È utile spruzzarli anche sui vestiti oltre che sulla pelle
  • utilizzare zanzariere a maglie molto strette (maglie non superiore a 2 mm) applicate a porte e finestre, lettini e carrozzine. Anche le zanzariere possono essere spruzzate con il repellente in modo da aumentare la protezione
  • proteggere i cani dalla puntura dei flebotomi attraverso l’uso di barriere meccaniche e di sostanze repellenti da applicare direttamente sull’animale.

Area Documenti

Pappataci: indicazioni su come prevenire le infestazioni

Scheda a cura di Conapi - Consorzio Nazionale Apicoltori e Centro Agricoltura Ambiente "Giorgio Nicoli" (2018)

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Data ultima modifica: 9 Agosto 2018