Vai ai contenuti principali

Mora romagnola (razza suina)

Il nome “Mora” è stato codificato nel 1942. La Mora Romagnola si riconosce subito, per il pelo marrone scuro che tende al nero, da cui il nome di “Mora”.

Era allevata diffusamente nella provincia di Forlì, nel Faentino e nel Ravennate ma anche in tutta la Romagna. L’allevamento della Mora è stato reintrodotto nella provincia di Ravenna: Brisighella, Riolo terme e Casola Valsenio.

La riscoperta di questa razza si deve all'allevatore Mario Lazzari che, nella sua azienda alle porte di Faenza, si è impegnato sin dal 1982 a selezionare gli ultimi capi della razza “Mora Romagnola”, una delle cinque razze suine autoctone italiane. La mora Romagnola era stata data per estinta, ma dopo una lunga ricerca in romagna, Lazzari è riuscito a reperire gli ultimi esemplari puri ancora esistenti. Ne ha trovati poco più di una dozzina e ha dato vita ad un allevamento partendo con solo 3 scrofe e un verro.

Gli allevatori sono assocciati dal 2005 presso il COPAF - Consorzio di tutela della Mora Romagnola. Sempre nel 2005 il Consorzio COPAF ha presentato al MIPAF (Ministero politiche agricole forestali) domanda per il riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta (DOP) per la razza suina Mora Romagnola. Nel 2006 è diventato PRESIDIO SLOW FOOD.
Presso il Macello di Brisighella avvengono tutte le operazioni di Macellazione, Lavorazione, e Stagionatura secondo un iter disciplinato e certificato per la rintracciabilità.

La carne di "Mora" è particolare, essendo leggermente più scura e marezzata rispetto al suino bianco. Notevolmente profumata, gustosa, dal sapore dolce, tenera grazie alla presenza di grasso, in quantità e qualità tipiche di questa razza, e separato dalla massa magra. Ottima la sua conservabilità e stagionatura,eccellente per salame, prosciutto e cotechino.

Data ultima modifica: 28 Febbraio 2020