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Cattedrale

Cattedrale

L'attuale Duomo, dedicato a San Pietro, fu costruito fra il 1474 ed il 1520 su una preesistente cattedrale di cui si hanno poche notizie e di cui comunque nulla resta, se non elementi in pietra di reimpiego nelle fiancate esterne.

Il cantiere di edificazione del massimo edificio religioso faentino fu lungo, complesso e tormentato: artefice fu il fiorentino Giuliano da Maiano (Maiano, 1432 circa - Napoli, 17 ottobre 1490), architetto di fiducia dei Manfredi "inviato" a Faenza dai Medici nel quadro dei rapporti diplomatici e culturali che intercorsero fra le due signorie. Giuliano tradusse qui i modelli rinascimentali brunelleschiani (si veda il riferimento più evidente che è il San Lorenzo a Firenze) ma reinterpretati con "modi padani" cui sicuramente concorsero - anche oltre le intenzioni dell'architetto - le maestranze locali.

La facciata, in caldo laterizio grezzo (mattoni dentati) è incompiuta e non è noto quale dovesse essere il rivestimento: quello oggi visibile, in pietra calcarea bianca limitato alla fascia basale, fu arbitrariamente iniziato in un secondo tempo, quando Giuliano aveva già lasciato il cantiere. Il progetto iniziale dell'architetto mediceo prevedeva certamente anche una maggior illuminazione rispetto a quella attuale, parzialmente mortificata dall'occlusione di alcune delle aperture laterali del prim'ordine a causa di altari, ancone e opere d'arte non previste da Giuliano.

Per la sua importanza (nell'ambito del Rinascimento è unica a livello regionale, con l'unico riscontro del Tempio Malatestiano di Rimini) e per la sua complessità si consiglia di visitare questo monumento con abbastanza tempo a disposizione e con l'aiuto di una guida (al limite anche con quella, essenziale ma utile, reperibile nel bancone di fronte all'ingresso).

Tutte le cappelle laterali contengono opere d'arte, i molti casi di notevole importanza. Si consiglia di non trascurare i tre più importanti monumenti scultorei: le arche di San Savino, Sant'Emiliano e SanTerenzio, rispettivamente di Benedetto da Maiano (Maiano, 1442 – Firenze, 24 maggio 1497) e di anonimi maestri rinascimentali toscani. Di grande interesse anche il toccante crocefisso ligneo scolpito a fine Quattrocento da un ignoto scultore nordico, forse tedesco e la Pala Bonaccorsi, squisita tavola cinquecentesca dipinta da Innocenzo Francucci da Imola (Imola, 1490 – Bologna, 1550) e ancora provvista di cornice dorata e intagliata originale. Sono presenti inoltre opere del Rossellino, Barilotti, Biagio d’Antonio, Della Robbia e altri grandi dell’arte.

La devozione Mariana della città è legata alla Madonna delle Grazie, Patrona della città e della Dicesi; nella cappella a lei dedicata, è conservata l'immagine venerata a Faenza fin dal XV secolo. La devozione ebbe origine nel 1412 quando, infierendo la peste, apparve ad una donna di nome Giovanna; l'immagine dipinta ad affresco era collocata originariamente nella chiesa domenicana di Sant'Andrea e, nel 1760 fu trasferita, mutila, nella cappella dei santi Pietro e Paolo, trasformata così in Santuario della Madonna delle Grazie.
Si ricorda, infine, che in Duomo è sepolto, nell'omonima cappella, San Pier Damiano.

 

Curiosità: Su una colonna della navata centrale, di grande impatto, è collocato il monumento barocco dedicato a Evangelista Masi, chiamato dai locali “la Jacmena”, ovvero la morte, per via del suo aspetto a dir poco tenebroso.

 

Dove si trova: La Cattedrale si trova in piazza della Libertà, nel cuore del centro storico. Non raggiungibile in auto, si consiglia l'utilizzo di uno dei parcheggi limitrofi.

 
Per ulteriori informazioni: www.prolocofaenza.it

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Data ultima modifica: 22 Novembre 2018