Bosco dei Canalacci

Bosco misto di latifoglie di origini complesse ma, almeno in buona parte, artificiale.

Faceva parte infatti dell'immenso parco di Villa Gessi, di cui costituiva la parte "a bosco", ricavata sull tratto terminale del Rio Canalacci, piccolo affluente del Lamone. Oggi è staccato dalla proprieta e non piu riconoscibile come tale, tuttavia e individuabile l'impianto originario, quasi certamente ottocentesco, costituito soprattutto da platani, di cui resta un certo numero di esemplari, oltre 15, sparsi un po' per tutto il bosco e ben visibili anche per la straordinaria altezza, in alcuni casi superiore ai 30 metri. Assieme a loro furono messi a dimora tigli, ippocastani, forse quercie (peraltro forse già presenti da prima) e vari arbusti (ad esempio laurotini), oggi non ben inviduabili per via della successiva riconquista della zona da parte di vegetazione spontanea molto invadente (sambuco, vitalba, edera, robinia, ecc.).

Le origini semi-artificiali si deducono anche dagli adattamenti morfologici e dalla creazione di strani tumuli, avvallamenti, terrapieni, probabilmente anche per movimentare l'ambiente. Non è possibile identificare con precisione l'epoca di tali lavori e di piantumazione degli alberi. L'attuale Villa Gessi è del 1870 ma fu eretta su un preesistente edificio che di certo era gia circondato da un parco, con laghetti, grotte e passeggiate romantiche.

Tutto l'insieme del bosco, per l'intero tratto che va dal bivio con via Chiusa fino alla confluenza del Rio Canalacci nel fiume Lamone, è vincolato (ai sensi della legge regionale n.2/1977) come "gruppo di farnie e altre specie arboree". Peraltro la presenza di farnia (quercus robur), nobile quercia di pianura oggi assai rara, è dubbia, perlomeno per quanto concerne esemplari puri e non ibridati.

Dove si trova: il bosco si trova sul lato destro di via Sarna, a circa 6 km da Faenza. Lo si raggiunge dalla Statale Modiglianese voltando a destra, dopo circa 1 km da Faenza, per Sarna.