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Bosco degli innamorati

Area verde di notevole importanza naturalistica, soprattutto per le peculiarità botaniche. Fa parte dei boschi su "terreno ferrettizzato" studiati dal forlivese Pietro Zangheri e da lui ben descritti in un volume della sua "Romagna Fitogeografica".

A questi boschi, per il faentino già in parte indagati da Lodoivico Caldesi, oggi si riconosce un importante significato relittuale, essendo i pochi superstiti di una foresta un tempo assai estesa, grosso modo dal forlivese (Scardavilla di Meldola) fino a tutto l'imolese, comprendendo quindi la Frattona di Imola e boschi scomparsi fin sopra Castel San Pietro. Si trattava di formazioni a querce insistenti su terreni acidi, carenti di calcio, e per questo caratterizzati da una flora adattata, specializzata, con specie presenti solo qui oppure comunque molto rare altrove. Come in parecchi casi del genere, al bosco degli Innamorati si operò, in un remoto e indistinto passato, l'introduzione del castagno, che sopporta l'acidità del terreno, ha poche esigenze colturali e/o edafiche (al contrario di molte piante agrarie "normali") e forniva un buon prodotto commestibile.

Al bosco degli Innamorati si trova una parte ancora adibita a castagneto da frutto, bella per la sua struttura (colonnare, con alberoni annosi e "sottobosco pulito"), ma assai più importante, da un punto di vista naturalistico, e il settore a monte, ancora a querce (roverella e cerro) con interessantissimo sottobosco ricco di specie acidofile tra cui spiccano - per citare solo le specie più significative e/o più rare - Erica arborea, Erthronium dens canis, Anemone nemorosa.

 

Dove si trova: da Faenza verso Firenze con la via omonima (quella che passa per il Cimitero), oppure con la via Canal Grande, esse confluiscono assieme, circa 2 km a monte della città, in una "punta" detta Le bocche dei Canali, dove ha inizio la Ss. Brisighellese. Circa 50 m a monte della "punta" si volta a destra per via Castel Raniero e la si segue per 3 o 4 km, oltrepassando comunque la chiesetta di Castel Raniero che sta al termine di una breve deviazione sulla destra; proseguendo dritto in salita si sfiora, dopo qualche centinaio di metri, il bel bosco "degli innamorati", riconoscibile per la pittoresca carrareccia (a destra) che lo attraversa e per la parte a valle, ancora tenuta a castagneto.

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Data ultima modifica: 19 Giugno 2019